venerdì 26 febbraio 2010

Metalli Preziosi-Lares: i lavoratori ricordano "le uniche vittime siamo noi"

Marcel Astolfi, Gualtiero Castiello, Salvatore Castellano, il manager, il commercialista, l'avvocato, questi i componenti della banda che i lavoratori delle aziende padernesi, Lares e Metalli Preziosi devono ringraziare se oggi si trovano senza lavoro e senza reddito per mantenere le loro famiglie, costretti in queste difficili condizioni a combattere per ottenere l'allungamento della Cassa Integrazione nella speranza di riuscire a conservare una parvenza di dignità ed evitare di cadere nella discarica sociale della mobilità.
I tre accusati di numerosi reati sono stati arrestati il 25 febbraio nelle prime ore del mattino dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Paderno Dugnano (MI), dopo un lungo e complesso periodo di indagini, svolto sotto la direzione dei Sostituti Procuratori della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, Dott. Walter Mapelli e Dott.ssa Emanuela Massenz. I militari hanno proceduto all’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare, su ordine del Giudice per le indagini preliminari Dott.ssa Licinia Petrella, nei comuni di Figino Serenza (CO), Brescia e Napoli, nei confronti di tre soggetti coinvolti nelle vicende che hanno portato al fallimento della Metalli Preziosi Spa, dichiarata fallita dal Tribunale di Monza il 7 luglio 2009, della Matrics srl società dichiarata fallita dal Tribunale di Monza il 27 luglio 2009 e della IST Srl società dichiarata fallita dal tribunale di Monza il 7 luglio 2009.
Ma chi sono i protagonisti di questa storia ignobile, chi sono questi trafficanti che hanno speculato a colpo sicuro sulla crisi industriale e senza farsi scrupoli sulla pelle dei lavoratori?

Marcel Astolfi, uomo d’affari già arrestato nel 2000 per i reati di associazione a delinquere, appropriazione indebita e truffa, nei confronti del quale è stata eseguita ordinanza di custodia cautelare in carcere, notificatagli presso la sua abitazione di Figino Serenza (CO), quale amministratore di fatto della Matrics Srl e quale presidente del Consiglio di Amministrazione della Metalli Preziosi Spa, per aver distratto somme di proprietà della fallita Matrics SRL per un importo pari a 2.500.000 di euro nel periodo 2005\2008; per aver le manipolato scritture contabili e per aver distratto, nell’azione di gestione della Metalli preziosi Spa, partite di argento per uno peso di 7 tonnellate circa, pari ad un controvalore di oltre 2.000.000 di euro, circa 20 kg di platino per un controvalore di oltre 100.000 euro e diversi chili di rodio, un metallo impiegato nei cicli galvanici con il platino. Nello stesso periodo di gestione della Metalli Preziosi S.p.a., Astolfi ha fatto sì che venissero contabilizzati crediti fasulli per oltre 4.000.000 di euro nei confronti di diverse società. Inoltre, lo stesso viene accusato di aver corrotto l’avvocato Salvatore Castellano, noto legale napoletano spesso incaricato dal Ministero delle Attività Produttive del risanamento di grosse aziende italiane poste in Amministrazione Controllata, per ottenere dal professionista pareri di affidabilità sul cosiddetto “Gruppo Astolfi” (costituito da numerose società allo stesso riconducibili, utilizzate per acquisire altre aziende e per la circolazione cartolare di crediti) per poter così concludere l’acquisto della “Lares Cozzi S.p.a.”, poi portata al fallimento dichiarato in data 7 luglio 2009 dal Tribunale di Monza.

Gialtiero Castiello, famoso ed affermato commercialista bresciano, legale rappresentante di holding finanziarie e diverse società, sia operanti sul territorio nazionale che all’estero, nei confronti del quale è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, notificatagli presso la sua abitazione di Brescia, in qualità di Presidente del Consiglio Sindacale della “Metalli Preziosi S.p.a.” per aver concorso nei reati ascritti ad Astolfi e per non aver ottemperato agli obblighi di vigilanza sull’azienda, propri del delicato e prestigioso incarico che ricopriva all’interno della società che è stata portata al fallimento.
Salvatore Castellano, conosciuto legale partenopeo che ha curato, tramite nomina ministeriale, le sorti finanziarie di numerose grandi aziende nazionali poste in Amministrazione Controllata, nei confronti del quale è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, notificatagli presso la sua abitazione di Napoli, quale Commissario straordinario di “Lares Cozzi S.p.a.”, per aver promosso e accreditato, presso il Ministero dello Sviluppo Economico e presso il Tribunale fallimentare di Monza, la società I.S.T. S.r.l, società acquirente della Lares Cozzi S.p.a., rappresentando una situazione in palese difformità rispetto alla reale situazione economica della I.S.T., compiendo così atti contrari ai propri doveri d’ufficio. Tale fraudolenta condotta, che ha permesso ad Astolfi di percorrere una “corsia preferenziale” nella corsa all’acquisto della Lares Cozzi S.p.a, ha consentito al legale di beneficiare, tra le altre cose, di numerosi benefici economici, per l’ammontare di decine di migliaia di euro, concessi da Astolfi in cambio dei favori ricevuti a diretto scapito delle sorti dell’azienda condotta al fallimento in breve tempo.
Le indagini sono state svolte dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Paderno Dugnano coordinati dal Comandante del reparto, Capitano Teresa Gravante. Il periodo in cui le indagini si sono snodate conta diversi mesi di lavoro, complesso, articolato e coordinato, nell’arco del quale si sono utilizzati i mezzi d’indagine più disparati, da quelli più semplici e classici, come attività di pedinamento dei soggetti colpiti dai provvedimenti e delle persone ad essi strettamente collegate, a quelli più moderni e complessi; un ruolo fondamentale è stato, infatti, svolto dalle indagini tecniche, quali intercettazioni telefoniche, e dalle ricostruzioni documentali che hanno portato alla redazione di un quadro ampio e intricato, all’interno del quale è stato possibile individuare le paventate responsabilità nei confronti dei soggetti protagonisti dell’operazione.
Contestualmente all’esecuzione delle ordinanza di custodia sono state effettuate dai militari delle Fiamme Gialle di Paderno Dugnano numerose altre perquisizioni personali, presso le aziende e presso le abitazioni di svariati soggetti, nella quasi totalità si trattava di avvocati e professionisti che ricoprono incarichi in procedure fallimentari, molto vicini agli arrestati e con i quali avevano intrattenuto rapporti poco chiari.
I lavoratori delle storiche aziende padernesi portate al disastro dall'attività dei tre arrestati quando hanno saputo la notizia hanno applaudito e ringraziato la Guardia di Finanza e la Magistratura. Ma a maggior ragione oggi si chiedono: "Chi ci restituirà il nostro posto di lavoro, la nostra azienda e il nostro stipendio? In questa storia le uniche vittime siamo noi".

7 commenti:

Gu ha detto...

mi domando se esista la possibilità di un risarciamento per coloro che sono stati pesantemente danneggiati: i lavoratori Lares-MP....

Anonimo ha detto...

E' sconfortante vedere come, anche a Paderno Dugnano ,mentre qualcuno si dava da fare per trovare soluzioni alle difficoltà dei lavoratori(RSU,sindacati,amministratori locali e provinciali..),altri si davano da fare per rubare e truffare.Meno male che in Italia esiste la Magistratura e la Guardia di Finanza -che ringrazio sentitamente per aver aperto uno squarcio di luce in questa vicenda che spero porti qualche risarcimneto anche ai lavoratori coinvolti- E meno male anche che esistono ancora le intercettazioni
telefoniche...
In tanti possono ancora dare una mano a risollevare un paese che sta dando una cattiva immagine di sè.
Oggi intanto è una buona giornata per la verità e la giustizia.

Gianfranco Massetti

Attila ha detto...

Marcel Astolfi, Gualtiero Castiello, Salvatore Castellano, il manager, il commercialista, l'avvocato: saranno mica fra quel 27% di Italiani che non ha pagato l'IRPEF??!?

Basterebbero 27 ANNI a spaccare pietre o a cavare zolfo a mani nude da una sicula miniera in disuso, per ripagare, almeno in parte, la sofferenza della povera gente che hanno rovinato?

CONFISCA DEFINITIVA immediata di tutto quello che è riconducibile a loro. Anche i beni di famiglia (se non se li sono già venduti)!

Anonimo ha detto...

Evviva. Sapere che l'uomo che ha ipotecato il futuro dei miei figli, e peggiorato la mia esistenza, stasera dorme in una cella, mi rende felice come mai avrei sospettato.
Alessandro

Anonimo ha detto...

Sono veramente contento per la soddisfazione che ha provato Alessandro, ma, sapendo che, la felicità da sola non basta a far si che la vita sia quantomeno dignitosa,
spero vivamente che, si riesca prima o poi, a far pervenire i beni di quei miseri farabutti,alle famiglie di quelle aziende, che tanto hanno sofferto e lottato fino ad oggi.
Anche se, esperienze anche recenti, (Tanzi docet!)mi sconfortano e sempre più mi fanno pensare che, questo mondo, appartiene ai furbi,parola che spesso, risulta essere il perfetto contrario di onesti!

Flavio Mariani

Anonimo ha detto...

io voglio chiedere come sia possibile che il signor Ravasio esca indenne da questa ennesima incresciosa vicenda!

Anonimo ha detto...

Adesso anche noi chi a Bergamo cominciamo a capire qualcosa, infatti il sig. Castiello è stato fino a Luglio del 2008 amministaraore della Rubini Sinterizzzati, e Mec Sinter, che proprio in quel periodo ha cominciato ad avere dei problemi di liquidità.....ma per "fortuna" è arrivato un noto personaggio anche da Voi (sig. Torciano) in capo al gruppo IST che ha rilevato la quota di maggioranza della Rubini, della Mecsinter, ed inoltre a anche preso la maggioranza della Fema (tutte e tre di Cortenuova. tutto bello fino a giugno del 2009 quando il gruppo è fallito a quanto pare, creando un ulteriore buco nelle tre società, che si è ripercosso facendo mancare gli stipendi ai lavoratori....infatti ad oggi mancano all'appello alcune mensilità...anche se si continua a lavorare, visto i volumi di commesse in aumento.