"Ci sarebbero anche il direttore e il vicedirettore dell'ufficio postale di Paderno Dugnano, Vincenzo Bosco e Walter La Coce, tra le 19 persone finite ai domiciliari martedì 4 marzo, nell'ambito dell'inchiesta che ha smantellato un'organizzazione di stampo mafioso che aveva assunto il controllo della "ndrina" di Desio (Monza e Brianza) e che, tra l'altro, aveva istituito una sorta di "banca clandestina" a Seveso (Monza e Brianza). Notevole la disponibilità di denaro da parte della cosca, tanto che un arrestato, intercettato al telefono, affermava tra l'altro: "Siamo come la Banca d'Italia". L'inchiesta ha evidenziato la complicità di dipendenti delle Poste, bancari e imprenditori".
Nell'ordinanza sugli arresti si legge:
"BOSCOVincenzo e LA COCE Walter Alessandro, rispettivamente direttore e vice- direttore dell'ufficio postale di Paderno Dugnano (MB), i quali autorizzavano sistematicamente che l'associazione mafiosa capeggiata da PENSABENE Giuseppe potesse prelevare dagli sportelli dei loro uffici ingentissime somme di denaro contante, a volte anche nei casi in cui sui conti postali delle società di copertura non vi era la necessaria provvista, omettendo di operare le segnalazioni dovute dalle leggi antiriciclaggio (d.l.vo n. 231 del 2001)."
ps. Tra i nomi degli arrestati nell'ordinanza compare anche quello di Marcel Astolfi, il "manager" responsabile del fallimento fraudolento di Metalli Preziosi e Lares.
Nell'ordinanza sugli arresti si legge:
"BOSCOVincenzo e LA COCE Walter Alessandro, rispettivamente direttore e vice- direttore dell'ufficio postale di Paderno Dugnano (MB), i quali autorizzavano sistematicamente che l'associazione mafiosa capeggiata da PENSABENE Giuseppe potesse prelevare dagli sportelli dei loro uffici ingentissime somme di denaro contante, a volte anche nei casi in cui sui conti postali delle società di copertura non vi era la necessaria provvista, omettendo di operare le segnalazioni dovute dalle leggi antiriciclaggio (d.l.vo n. 231 del 2001)."
ps. Tra i nomi degli arrestati nell'ordinanza compare anche quello di Marcel Astolfi, il "manager" responsabile del fallimento fraudolento di Metalli Preziosi e Lares.
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