martedì 4 marzo 2014

'Ndrangheta: Paderno Dugnano al centro del mirino.

L'incontro di giovedì sera organizzato dalla Lista Civica Sinistra per Paderno Dugnano, che vedrà la partecipazione del PM antimafia, Walter Mapelli, si preannuncia molto importante alla luce degli ultimi avvenimenti di cronaca che vedono ancora una volta la nostra città al centro degli interessi della 'ndrangheta  Dal quotidiano Milanotoday  apprendiamo questa notizia relativa alla maxi retata antimafia eseguita dalla Squadra Mobile e coordinata dalla  DDA milanese che ha portato in carcere 21 persone e agli arresti domiciliari altre 19
Ndrangheta, arrestati direttore e vicedirettore ufficio postale Paderno Dugnano

"Ci sarebbero anche il direttore e il vicedirettore dell'ufficio postale di Paderno Dugnano, Vincenzo Bosco e Walter La Coce, tra le 19 persone finite ai domiciliari martedì 4 marzo, nell'ambito dell'inchiesta che ha smantellato un'organizzazione di stampo mafioso che aveva assunto il controllo della "ndrina" di Desio (Monza e Brianza) e che, tra l'altro, aveva istituito una sorta di "banca clandestina" a Seveso (Monza e Brianza). Notevole la disponibilità di denaro da parte della cosca, tanto che un arrestato, intercettato al telefono, affermava tra l'altro: "Siamo come la Banca d'Italia". L'inchiesta ha evidenziato la complicità di dipendenti delle Poste, bancari e imprenditori".

Nell'ordinanza sugli arresti si legge:
"BOSCOVincenzo e LA COCE Walter Alessandro, rispettivamente direttore e vice- direttore dell'ufficio postale di Paderno Dugnano (MB), i quali autorizzavano sistematicamente che l'associazione mafiosa capeggiata da PENSABENE Giuseppe potesse prelevare dagli sportelli dei loro uffici ingentissime somme di denaro contante, a volte anche nei casi in cui sui conti postali delle società di copertura non vi era la necessaria provvista, omettendo di operare le segnalazioni dovute dalle leggi antiriciclaggio (d.l.vo n. 231 del 2001)."

ps. Tra i nomi degli arrestati nell'ordinanza compare anche quello di Marcel Astolfi, il "manager" responsabile del fallimento fraudolento di Metalli Preziosi e Lares.

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