venerdì 30 settembre 2011

Il palo sguercio della banda dell'Ortica

Oggi scrivendo un commento sui fatti della nostra città mi è venuto di citare "il palo sguercio della banda dell'ortica", cioè il fantastico protagonista di una canzone milanese scritta 50 anni fa da un autore, cantante, attore e artista straordinario che i giovani sicuramente  non conoscono: Walter Valdi. 
La canzone resa famosa anche da molti altri interpreti tra cui il più efficace a mio parere è stato Enzo Jannacci che ne ha fatto una versione stralunata con musica cambiata e ritmo travolgente, narra la storia di una banda di ladri in perfetto stile Soliti ignoti (l'Ortica è un quartiere popolare di Milano). La banda lascia il suo membro meno dotato a fare da "palo", a curare cioè che non arrivi nessuno a disturbare il colpo; ma il palo ci vede molto poco, e ci sente anche meno. "Faceva il palo nella banda dell'Ortica/ Faceva il palo perché l'era el sö misté/ ma a vederci, non vedeva un'autobotte/ però a sentighi, ghe sentiva un accident!" dice il refrain della canzone.
Puntualmente i malviventi vengono tutti catturati dalle forze dell'ordine; tutti tranne il palo, che – ignaro dell'arresto dei compari – rimane fisso nella postazione a lui assegnata. L'indomani i passanti lo scambiano per un cieco e gli dànno l'elemosina. Lui, pensando che si tratti dei complici che gli portano il bottino a dieci lire per volta (diventate poi cento nelle successive versioni cantate da Jannacci), "circospetto, guarda in giro e mette via", ma s'indispettisce per la lentezza del lavoro e si ripromette di mettersi in proprio.

Riscatti: Bogani dice no a tutto e allunga i termini di adesione

La giunta di destra padernese,  per bocca del vicesindaco Bogani, annuncia lo slittamento al 28 novembre, al posto del 17 ottobre, dei termini di adesione alla proposta di riscatto dei diritti di superficie presentata dai suoi uffici questa estate ai titolari di case costruite in base alla legge 167.
Il vicesindaco leghista, a seguito dell’incontro avuto con i cittadini a Calderara, pensa evidentemente con questo gesto meno che simbolico, di venire incontro alle richieste dei proprietari che contestavano i valori dei riscatti e le condizioni di pagamento proposte. Anzi, egli ribadisce ancora una volta di avere “fatto il massimo di quanto ci era consentito dalla legge per andare incontro ai cittadini”
Insomma niente riduzioni del prezzo del riscatto, niente allungamento delle rateazioni (tre rate mensili al massimo, mentre a Milano ci sono rate semestrali fino a cinque anni), niente condizioni di favore per i rogiti, niente di niente, solo uno slittamento minimo dei termini di accettazione. 
Il bello è che Bogani pretende di gabellare questo sostanziale “no” a tutte le richieste avanzate dai cittadini di Calderara, come una “ulteriore testimonianza di ascolto da parte di questa Amministrazione Comunale". Naturalmente si dice disposto a parlare e spiegare i criteri di calcolo dei valori dei riscatti in un incontro “riservato alle famiglie”  e ai “gruppi di condomini”.
Riesce perfino con ammirevole faccia tosta a dare la colpa di tutto questo, indovinate un po’ a chi? Ma alle amministrazioni del passato, ovviamente. E si impegna, bontà sua, a “non modificare le condizioni oggi proposte fino alla fine del nostro mandato”. Cosa risponderanno i cittadini e l'opposizione a questa bella "apertura di dialogo"?

Minacce al cittadino di Calderara: non è una notizia?

Tre giorni fa ho denunciato un fatto molto preoccupante accaduto a Paderno Dugnano che pensavo venisse ripreso dai blog padernesi e adeguatamente approfondito dai giornali locali. 
Una notizia che mi aspettavo contribuisse anche ad avviare, finalmente con i piedi per terra, il confronto pubblico su legalità e sicurezza nella nostra città, perché riguardava un caso odioso e pericoloso di intimidazione “mafiosa” (lo stile era quello)  ai danni di un cittadino impegnato in un'importante battaglia politica e sociale sotto la quale ci sono, guarda caso, molti soldi.
Sto parlando dell’agitazione sollevata a Calderara e in altri quartieri della città dalla recente proposta di riscatto dei diritti di superficie della case “167”, da trasformare in diritti di proprietà, avanzata dalla pubblica amministrazione in modo goffo e sbagliato, aggravato da una comunicazione fuorviante e poco chiara nei contenuti e nelle forme che ha giustamente allarmato e sollevato le proteste dei proprietari degli immobili. 
Un cittadino che nelle settimane scorse si era impegnato ad organizzare le proteste in questione, è stato minacciato in pieno giorno e in una via centrale del quartiere, è sfuggito ai suoi aggressori rifugiandosi in un negozio e, a seguito dell’accaduto, ha sporto regolare denuncia ai Carabinieri. Mi sembrava una notizia meritevole di attenzione e invece, se si esclude il blog “La Scommessa” che ha segnalato martedì scorso ai suoi lettori il link a PadernoForum, nessuno degli altri mezzi di comunicazione e informazione l’ha ancora ripresa. Tantomeno l’ha approfondita.

giovedì 29 settembre 2011

Rho-Monza, Casati chiede l’adozione del progetto alternativo

Una mozione, sottoscritta da tutti i gruppi di opposizione, per chiedere al presidente Podestà di adoperarsi affinché il progetto alternativo della Rho-Monza possa essere accolto, è stata presentata oggi in consiglio provinciale da Ezio Casati, vice presidente del consiglio, in attesa della commissione dedicata al tema convocata per mercoledì prossimo.
“Ho invitato il consiglio provinciale a discutere al più presto questa mozione – ha spiegato Ezio Casati - perché credo che sia necessaria una presa di posizione chiara su questa questione. Ritengo, come chiede la mozione,  che il Consiglio Provinciale debba esercitare sulle società controllate, in questo caso Serravalle, il proprio diritto di indirizzo e controllo, agendo in modo da considerare prioritario il principio del rispetto dei territori e delle popolazioni che lì abitano”.
“L’urgenza – ha concluso Casati - è data dal fatto che il progetto di riqualificazione del tratto della Rho – Monza oggetto di bando di gara è in scadenza il prossimo 15 ottobre. Il progetto alternativo, predisposto da Comuni e Comitati dei Cittadini ed approvato da tutti gli enti locali interessati dall’opera, sarebbe la soluzione a tutti i problemi che quello attuale, invece, causerebbe al territorio e ai suoi cittadini”.

Via Tunisia: appello ai genitori della scuola

Marco Giovanetti, ha inviato ai blog locali un appello rivolto a tutti i genitori della Scuola dell'infanzia di Via Tunisia che pubblico volentieri
Cari genitori,
in questi ultimi mesi mi sono accodato ad un gruppo di altri genitori che chiedevano risposte ed interventi in merito alla situazione igienico-sanitaria della Scuola di Via Tunisia,
in questo periodo abbiamo fatto qualche piccolo passo avanti, ma ancora c'è tanto da fare..Purtroppo le amministrazioni, sia di sinistra che di destra, sono abbastanza sorde alle nostre interpellanze e lo sono tanto di più se non siamo in tanti a fare sentire la nostra voce.
Non cadete nell'errore di pensare che tanto non serva a niente, perchè non è vero, qualcosa si può riuscire ad ottenere, per esempio l'altra sera (martedì 27 Settembre) in sede di consiglio comunale eravamo solamente in sei genitori ad assistere alla deludente replica del Sindaco Alparone all'interpellanza presentata dal Consigliere PD Antonella Caniato, risposta che spero che almeno vi andrete a vedere quando sarà pubblicata in video sul sito del comune.
Comunque, nonostante la misera rappresentanza, al termine del consiglio comunale vari consiglieri si sono fermati per parlare con noi ed ascoltare le nostre rimostranze e tra le varie cose di cui si era discusso noi avevamo fatto notare che sulla colonna alla sinistra dell'ingresso della scuola c'erano già delle ampie macchie di umidità, nonostante ancora non sia piovuto tanto e nonostante siano passati non più di due mesi dal termine dei lavori che il nostro Sindaco ha definito "risolutivi". 

mercoledì 28 settembre 2011

Diritti di superficie: chi intimidisce i condomini di Calderara?

Il problema del riscatto dei diritti di superficie delle case costruite su terreni comunali (legge 167) sta prendendo una brutta piega e rischia di diventare un problema di ordine pubblico. Ieri mattina a Calderara, un cittadino proprietario di uno di queste unità immobiliari, protagonista delle proteste sollevate dai padernesi nei confronti dell’amministrazione alla quale si contestano le onerose condizioni di riscatto, è stato seguito da due individui a bordo di una utilitaria grigia, dall’uscita di casa sua fino all’edicola di via Cardinale Riboldi. Qui è stato avvicinato dai due sconosciuti (maschi, 35-40 anni, accento meridionale) scesi dall’auto che gli hanno "consigliato" di non andare più al Consiglio Comunale e di "abbandonare le sue rimostranze sui riscatti" perché queste stavano coinvolgendo un numero crescente di condomini e ciò "non era di loro gradimento". Il cittadino, spaventato, si è rifugiato nel più vicino locale pubblico dove è rimasto per quasi 2 ore poiché aveva paura di rincontrarli all’uscita del locale.
A Calderara siamo arrivati dunque a questo punto? Alle intimidazioni e alle minacce, in pieno giorno e nella strada principale del quartiere? Come dobbiamo commentare l'accaduto? Una cosa è certa: il problema dei diritti di superficie a Paderno Dugnano sta facendo emergere aspetti inattesi, preoccupanti ed oscuri che non devono essere sottovalutati.

Ciclofficina al Villaggio

“Prendete la vostra bici, smontatela, avete capito il suo funzionamento, rimontatela. Adesso sapete ripararla”. In sintesi è questa la filosofia di Cicloffocina, l’azione di coesione sociale promossa dal progetto Agorà al Villaggio Ambrosiano in collaborazione con Contromano. L’iniziatiova itinerante che si terrà tutte le settimane in un luogo diverso del quartiere, partirà giovedì 29 settembre, alle ore 16.30 nel parchetto davanti alla scuola elementare Curiel. Obiettivo: imparare insieme a riparare, costruire, abbellire le nostre biciclette, un mezzo di trasporto individuale che acquisisce così una forte connotazione sociale.
L’iniziativa rivolta al quartiere Villaggio Ambrosiano fa parte di un progetto più vasto solstenuto da Fondazione Cariplo con 254.000 euro sul bando "Promuovere la coesione sociale nelle comunità territoriali sulla base di studi di fattibilità operativa" (che ha finanziato complessivamente 13 progetti di durata triennale). Si tratta di un'azione articolata per migliorare le condizioni abitative e lavorative dei residenti, favorire l'integrazione socioculturale e rilanciare l'immagine di un quartiere che conta attualmente 4.500 abitanti, con una forte presenza di stranieri di oltre 20 diverse nazionalità. Tra i vari interventi, il progetto prevede:
la creazione di un Gruppo di Risparmio nel Villaggio e la sperimentazione di forme di microcredito solidale a sostegno di famiglie fragili e della micro-imprenditoria;
iniziative itineranti efigure-ponte fra servizi e cittadini, facendo leva anche sul volontariato e sul mutuo-aiuto tra famiglie;
attività di supporto, sensibilizzazione e animazione in alcuni condomini particolarmente degradati;
la valorizzazione del Parco Gadames, coinvolgendo in particolare i giovani e gli abitanti del quartiere.
Agorà è promosso dalla Cooperativa sociale A77, in partenariato con l'Associazione Proprietari Utenti, l'Agenzia Formazione Orientamento Lavoro, la Cooperativa sociale Comin, il Comune di Paderno Dugnano e il Consorzio CS&L.

lunedì 26 settembre 2011

Calderara, il cittadino Pasquale Taccone scrive a Bogani

Ricevo dal cittadino Pasquale Taccone (nella foto con il segretario del PD, Pier Luigi Bersani) copia della lettera inviata al vicesindaco Bogani e protocollata questa mattina in Comune che pubblico volentieri.                                                                                                                          
In merito alla sua lettera “verde” allegata ai 3 documenti Ufficiali dell’Ufficio Tecnico del Comune di Paderno Dugnano (MI) di color bianco inviata ai primi centinaia di proprietari di appartamenti costruiti su area 167, Edilizia Economica e Popolare, non residenziale, le preciso quanto segue:
l’affermazione che qualora noi cittadini che abbiamo questo vincolo, paghiamo ”subito” lei afferma per ben 2 volte, e firma, che diventiamo definitivamente proprietari della casa ove abitiamo. Questo è giuridicamente non veritiero.
L’abitazione ove “NOI” residiamo da vari decenni è completamente nostra in quanto l’abbiamo completamente pagata con immani sacrifici,nutrendo noi e le nostre famiglie a pane ed acqua per molti anni,pagando interessi astronomici,ed è estinta anche l’ipoteca bancaria. Si tratta del riscatto del Diritto di Superficie,(in parte gia’ pagato) chiaro? Perchè spaventare e/o terrorizzare psicologicamente soggetti labili, poveri, anziani, invalidi,disoccupati, sottointegrati, cassintegrati, contratti a termine.
Le sue “benevoli” rateizzazioni della eventuale cifra che ci chiede sono ridicole (non le sembra una presa per i fondelli all’umanità intera: 3 mesi senza l’opzione del Rogito Comunale?) quando lei ben sa che le rateizzazioni reali (specie di questi tempi) sono quelle dei Comuni che applicano in questi periodi particolarmente negativi,soluzioni realmente diluite(5 anni)e costi di molto inferiore.
Sconcertante anche la sua affermazione nella Pubblica Assemblea del 22-9 2011 ”risparmiate 800 euro al mese e tra un anno rogitate il terreno". Al Comune i drammi inimmaginabili che si vivono nelle famiglie sembrano  sconosciuti. Non le è consentito sporcare la nostra dignità di Onesti Padri di Famiglia. Non dimentichi che il Segretario Comunale è un dipendente di questa Città, stipendiato dai contribuenti e che pertanto l’eventuale passaggio di proprietà del terreno (che in parte abbiamo già pagato ed è solamente da dare il saldo) lo può redigere anche fra 1, 3, 5, 20, 50, 60 anni. Come anche può succedere che fra 60 anni, allo scadere dell’usufrutto dei terreni, parzialmente pagati ,anche dove il sottoscritto abita, il Comune ti rinnovi la Convenzione, ti abbuoni il residuo da pagare o te lo vende a determinate condizioni che nel frattempo (60 anni) saranno sopraggiunte. Ma tra 60 anni i Comuni esisteranno ancora? Negli ultimi 10 anni la legge quante volte è cambiata? 3 anni fa l’Amministrazione Comunale precedente aveva altri criteri di costo e di pagamento al vincolo molto diversi da questi proposti da Voi.
Che lo Stato Centrale invii ai Comuni irrisorie risorse e questi devono far fronte al Patto di Stabilita’non è un problema mio o nostro,ci avete gia’impoverito. Il Presidente del Consiglio dona soldi a chiunque (dice lui) ne abbia bisogno,il Comune di Paderno Dugnano ne ha fatto richiesta?
Taccone Pasquale

Diritti di superficie: il PD fa chiarezza

Ricevo dal Pd di Paderno Dugnano questo comunicato stampa sull'assemblea organizzata a Calderara la settimana scorsa
Grandissima partecipazione all’assemblea pubblica organizzata, giovedì 22 settembre, dal Partito Democratico di Paderno Dugnano sul tema del riscatto del diritto di superficie a seguito delle prime lettere con i conteggi e con le modalità di adesione inviate dall’Amministrazione.
Dopo i doverosi ringraziamenti per le centinaia di persone che, a Calderara, hanno affollato la sala del Consiglio di quartiere, i molti che non hanno potuto entrare e tutti coloro che si sono mobilitati in prima persona su questo argomento (che riguarda molti cittadini anche in altri quartieri), facciamo il punto della situazione.
Precisiamo che non è obbligatorio riscattare e non succede nulla se non si riscatta, il riscatto del diritto di superficie è funzionale, ad esempio, alla vendita dell’appartamento, negli altri casi è possibile aspettare in attesa di fare chiarezza sui problemi.
Il problema principale è il valore di riscatto troppo alto, molto più alto di quanto pagato o stimato negli anni passati, dall’Assemblea è emersa la richiesta di maggiore trasparenza sul meccanismo di calcolo, sulle valorizzazioni iniziali e sulla delibera di Consiglio (N° 50 del 28/6/2011) che, recependo l’ultima deliberazione della Corte dei Conti a sezioni riunite (N° 22/CONTR/11 del 14/4/2011), sembra evidenziare una incongruenza tra la stessa (“detrazione del 60%”) ed il meccanismo di calcolo poi utilizzato (“detrazione al 60%”).
Ma quand’anche il calcolo fosse conforme non si spiega come possa il valore a mq del terreno essere superiore al valore a mq dell’appartamento cui fa riferimento né si spiega come altri Comuni abbiano proposto – anche recentemente - tariffe molto più basse a volte applicando sconti percentuali ulteriori.

domenica 25 settembre 2011

Tilane: la tettoia del Caffè Letterario

Leggo sul sito dei Verdi padernesi questa notizia che a mio avviso merita qualche commento.
Più di venti giorni fa, il 24 agosto 2011, è stata inviata all’Assessore Urbanistica ed Edilizia Privata, Gianluca Bogani, una lettera per iniziativa di Michele Crapuzzo (ex assessore all’Urbanistica della giunta Massetti ndr), lettera della quale non si è ancora avuto riposta. Fiduciosi, attendiamo che l'Amministrazione spieghi. Di seguito il testo della lettera.
Da qualche tempo a fianco della caffetteria adiacente la Biblioteca Tilane, locali di proprietà comunale affittati tramite bando pubblico, è stata realizzata una tettoia che copre lo spazio esterno della caffetteria stessa.
Si tratta di una struttura fissa che a mio parere mal si inserisce nell’architettura dell’edificio, ma questa è solo una mia opinione, sarebbe interessante sapere se prima di realizzare la struttura è stato chiesto un parere all’architetto Gae Aulenti progettista dell’edificio e se è stato chiesto il parere della commissione comunale preposta.
Sarebbe anche interessante sapere se la tettoia è stata autorizzata e se la possibilità di realizzare tale struttura era stata inserita nel bando di assegnazione, perché, in tal caso chiunque poteva valutare l’offerta sapendo che la superficie di vendita poteva essere aumentata con la realizzazione della tettoia.
Grazie per l'attenzione
Michele Crapuzzo  
Le spiegazioni richieste un mese fa e, stando al sito dei Verdi, non ancora fornite dall’amministrazione, sarebbero necessarie in ogni caso, ma lo sono ancora di più perché come molti sanno, anche se la stampa o i blog cittadini non lo hanno mai rilevato, il bar in questione, il cosiddetto “Caffè Letterario”, aperto il 23 dicembre 2010, è stato a suo tempo assegnato dal Comune a una società nella quale ha degli evidenti interessi il consigliere comunale del PdL, Giancarlo Pirovano. Prova di questa evidenza il fatto che spesso gli avventori del bar incontrano dietro al banco proprio il suddetto consigliere impegnato a servire caffè e aperitivi ai clienti.
Ora, se è perfettamente lecito assegnare con gara pubblica un bar di proprietà comunale a una società nella quale ha interessi un consigliere comunale di maggioranza, mi sembra altrettanto lecito attendersi che l’amministrazione risponda subito a Crapuzzo per fugare immediatamente ogni ipotesi maliziosa al riguardo che chiunque potrebbe lecitamente fare. Le domande poste da Crapuzzo sono semplici: 1) la costruzione della tettoia è stata autorizzata? 2) la costruzione della tettoia era prevista e inserita nel bando di assegnazione del locale? 
Rispondere non dovrebbe essere difficile.

sabato 24 settembre 2011

Lares, la ripresa europea del settore è arrivata

Sul sito del presidio dei lavoratori Lares leggo questa riflessione fatta da un ex dipendente dell’azienda, basata su una sua ricerca personale inerente la situazione dell'industria dei circuiti stampati, il settore in cui operava la Lares. La crisi della microelettronica europea e mondiale c’è stata, ma già nel 2010 la tendenza si era invertita e la ripresa si era fatta sentire. La fine di Lares dunque non era inevitabile come molti, soprattutto tra i rappresentanti delle istituzioni, hanno affermato, e salvare la produzione a Paderno Dugnano era possibile. Sarebbe ancora possibile. E’ un problema di volontà politica. Ma chi governa la politica a Paderno Dugnano, in Provincia di Milano, in Lombardia e in Italia?

Da tempo  seguo su vari siti specializzati l’andamento del mercato che riguarda la costruzione dei circuiti stampati. Certamente, curiosare nei siti non è come lavorare in fabbrica, dove osservando la  pressione dei clienti ad aumentare o a diminuire i lotti in lavorazione,  le richieste di allungamento o di accorciamento dei tempi di consegna e la loro programmazione, giorno per giorno si poteva "tastare il polso" della produzione. Ciononostante, anche la rete riesce ad essere un ottimo strumento di osservazione e dalle mie ricerche risulta che tutte le aziende europee (quelle rimaste) abbiano recuperato ed aumentato la produttività già dal 2010. Secondo la mia modesta opinione, se la nostra fabbrica fosse stata ancora in piedi, anche noi avremmo goduto di questa nuova spinta dei mercati. Come ben sapete il calo di produzione che noi avevamo subito nel 2009 non era esagerato, quindi per dirla con una frase a noi italiani ormai molto familiare: “avremmo potuto uscire dalla crisi prima e molto meglio degli altri”. Un’altra cosa che leggo sempre sul web, è che delle multinazionali come Jabil, Flextronic , Celestica, (quest’ultima sta ricevendo finanziamenti dal governo spagnolo per mantenere lo stabilimento a Valencia) costruiscono nuovi stabilimenti in Ungheria, Slovacchia e  Polonia. Queste fabbriche servono per montare componenti elettronici, (ems) quindi grandi utilizzatori di circuiti stampati. Io mi chiedo come mai queste multinazionali non vengono  in Italia? Anzi quelle poche realtà rimaste vedi ex Nokia Siemens e Italtel sono in grosse difficoltà. Che fine farà il comparto dell’elettronica in Italia? E pensare che negli anni novanta eravamo tra i maggiori produttori in Europa! Il nostro paese ha un bisogno urgente di una seria politica del lavoro , di professionisti preparati anche tecnicamente per attuare quel rilancio industriale di cui tanto si parla ma poco si fa, e io mi domando se tra i nostri politici ci sia almeno un ingegnere elettronico  o perlomeno un perito, o se ciò che sanno fare sia sempre il solito, inutile cumulo di  chiacchiere. La Lares, come del resto anche la Metalli Preziosi, aveva ancora un futuro davanti , ma nonostante la protesta dei lavoratori, di queste due grandi realtà industriali di Paderno Dugnano, sono rimaste solo le macerie.
M. R.

Antimafia: continua l'impegno del PD milanese

Il gruppo di idee e progetti del PD metropolitano, “Milano Democratica Contro le Mafie”, in collaborazione con Avviso Pubblico - Enti Locali e Regioni per la formazione civile  contro le mafie, ha organizzato il secondo corso di formazione per amministratori locali dell’area metropolitana di Milano.
A distanza di un anno dal successo del primo corso “Infiltrazioni mafiose nel Nord Italia e appalti. Conoscere  per prevenire”, il secondo corso ha deciso di affrontare tre diversi temi: corruzione, evasione, ecomafie. Tre ferite per le nostre comunità locali, tre temi strettamente legati alla presenza nei nostri territori della criminalità organizzata di tipo mafioso, tre nemici contro i quali le singole amministrazioni possono agire con efficacia.
Il corso ha l'obiettivo di fornire ai partecipanti strumenti normativi aggiornati, diffondere la conoscenza delle buone prassi, formare amministratori capaci e competenti e non è indirizzato solamente agli amministratori degli enti locali del Partito Democratico, ma a tutti gli amministratori che sono interessati  a dotarsi di conoscenze e strumenti utili per comprendere e combattere il fenomeno mafioso, la corruzione, l’evasione fiscale.
Le lezioni si terranno presso la sede del Comune di Milano, sala commissioni di Palazzo Marino, P.zza della Scala 2, per quattro sabati (29 ottobre, 12 novembre, 26 novembre e 3 dicembre 2011). Il corso avrà un costo totale di € 60 a titolo di rimborso spese organizzative e produzione materiali da versare alla registrazione ad inizio corso.
Per ulteriori informazioni scrivete all'indirizzo: democraticicontrolemafie@gmail.com

Viale Tunisia: il cittadino Giovanetti scrive al sindaco

Marco Giovanetti, uno dei genitori dei bambini della scuola di via Tunisia ha consegnato giovedì 22/09/2011 alle ore 12:09 n°Prot. 0051291/2011, la seguente lettera al Sindaco, Marco Alparone, inerente la vicenda della scuola. PadernoForum la pubblica con piacere.

Caro Sig. Sindaco,
il mio nome è Marco Giovanetti e, se si fosse dimenticato di me, sono il papà che ha "disturbato" la sua passerella elettorale durante la conferenza stampa di mercoledì 27 luglio 2011.
Conferenza stampa che lei ha indetto molto "silenziosamente" senza preoccuparsi in nessun modo di avvisare noi genitori che, invece, ritengo dovremmo essere considerate le uniche persone interessate a questi fatti.
Ho deciso di scriverle perchè, in quell'occasione, non essendo avvezzo come lei alla dialettica non sono riuscito a dirle alcune cose che ritengo importanti per fare un po' di chiarezza sulla vicenda.
Certo, quella della scuola materna di via Tunisia dovrebbe essere una questione che interessa solamente i genitori dei bambini che la frequentano e l'amministrazione cittadina (nell'insieme di comune e dirigenza scolastica) e non tutta la cittadinanza e/o la stampa, perchè altrimenti si corre il rischio che la cosa passi da una questione di "salubrità" di un edificio scolastico e di tutela della salute dei suoi piccoli utenti ad uno scontro di parti dove vengono mischiate politica ed ideologie. Noi genitori dei bimbi della scuola di via Tunisia non vogliamo questo, non abbiamo mai e dico mai, cercato lo scontro o la polemica politica, e la veridicità di queste mie affermazioni è dimostrata da tutto il tempo che è intercorso da quando abbiamo incominciato a chiedere informazioni in merito alla situazione igienico-sanitaria dell'edificio, a quando abbiamo invece deciso poi di coinvolgere i media. E la nostra decisione di coinvolgere la stampa è stata obbligata dal fatto che siamo stati per mesi quasi completamente ignorati dall'amministrazione comunale.
Cerco di rinfrescarle la memoria su come si sono svolti i fatti: la vicenda inizia il 9 dicembre 2008, quando era in carica l'amministrazione precedente (visto che lei ha sempre sostenuto che noi ce la siamo presa solamente con lei), con una lettera inviata all'allora sindaco Massetti firmata da vari genitori e protocollata in comune appunto il 9 dicembre 2008. Tengo a precisare che io non ero tra i firmatari di quella lettera, ma solamente perchè mia figlia all'epoca non aveva nemmeno 6 mesi ed io ero assolutamente all'oscuro delle condizioni del nostro asilo al Villaggio Ambrosiano. In data 10 febbraio 2009 c'è stata la relazione tecnica di risposta dell'amministrazione  (protocollo 7734) nella quale con varie giustificazioni (alcune delle quali decisamente contestabili) si sosteneva che era stato fatto quanto possibile fino a quel momento e che si sarebbe provveduto compatibilmente con le problematiche che l'edificio presentava a risolvere quanto ancora c'era da fare. Promesse ovviamente non mantenute.

venerdì 23 settembre 2011

Calderara: i cittadini chiedono più trasparenza e incentivi

Più correttezza nella comunicazione e più trasparenza chiedono i cittadini. E soprattutto, ricordano agli amministratori che non si può batter cassa per rimpolpare i bilanci comunali mettendo questo al primo posto, davanti ai bisogni e ai problemi dei padernesi in un momento così difficile per le famiglie.
Queste cose i condomini delle case “167” di Calderara le hanno dette e ripetute con  insistenza ieri sera, all’affollata assemblea convocata dal Partito Democratico presso il Consiglio di Quartiere, per ascoltare i cittadini e fare insieme chiarezza sulla proposta di riscatto dei diritti di superficie che l’amministrazione di destra  ha recentemente inviato ai proprietari degli immobili. Le hanno dette forte e chiaro, sia ai consiglieri del maggior partito di opposizione in consiglio comunale (presenti al completo), che al vicesindaco Gianluca Bogani, il quale giustamente aveva sentito il bisogno di venire a Calderara per ascoltare la voce della gente, ed è stato invitato dai rappresentanti del PD a spiegare all'assemblea la sua decisione e rispondere direttamente alle domande e alle critiche dei cittadini presenti.
Dopo la breve introduzione degli organizzatori dell’iniziativa (Pino Carnevale e Oscar Figus), e le osservazioni di Gianfranco Massetti e dell’avvocato Michela Scorta, consiglieri comunali che hanno cercato di inquadrare la questione dal punto di vista amministrativo e giuridico, Bogani è intervenuto per riaffermare che i valori dei diritti di superficie (i corrispettivi economici richiesti ai titolari degli immobili) calcolati dal Comune, sono corretti, che il metodo di calcolo dei suddetti valori è quello stabilito dalla legge e, per quanto riguarda le condizioni proposte ai cittadini, rateazioni dei pagamenti, incentivi, disbrigo delle pratiche, sconti sui prezzi: “è stato fatto il massimo e non si poteva fare di più”.
I presenti non erano d'accordo e hanno contestato al vicesindaco diversi punti dolenti della questione. Il primo, fondamentale, è la delibera approvata all'unanimità dal Consiglio Comunale nel maggio scorso, ambigua e poco coerente, perché fa riferimento nello stesso documento a due metodi diversi di calcolo degli importi da versare. Uno è indicato nella sentenza della Corte dei Conti che stabilisce tali criteri affermando che, oltre al -25% del valore venale del terreno, questo deve subire un ulteriore riduzione “del 60%”, per stabilire il corrispettivo da pagare; l’altro criterio è  invece quello del testo di legge che indica una riduzione  “al 60%” del valore venale del terreno (già ridotto del 25%), cioè applicando il minore "sconto" del 40%.

giovedì 22 settembre 2011

I tagli del governo e la scuola in Consiglio Comunale

Manovra finanziaria del governo Berlusconi, i pesanti tagli ai bilanci comunali e alla scuola e il loro impatto sulla nostra città, saranno al centro del confronto politico del primo Consiglio Comunale di settembre che si terrà presso la sala consiliare, martedì 27 settembre 2011 alle ore 19.30. 
Nella convocazione pubblicata sul sito comunale, è annunciata la discussione in aula di un “Ordine del giorno di protesta e di proposta sulla manovra finanziaria del governo” presentato dal Presidente del Consiglio Comunale Annunziato Papaleo.
Seguiranno i seguenti punti: Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi amministrativi e verifica degli equilibri generali del bilancio di previsione 2011; Variazioni al bilancio di previsione anno 2011, alla relazione previsionale e programmatica, al bilancio pluriennale 2011/2013; Approvazione Piano per il Diritto allo Studio a.s. 2011/2012.
Nel corso della seduta sono previste anche le presentazioni di:
- Interrogazione presentata in data 12/07/2011 prot.n. 40133 dal Consigliere Antonella Caniato del gruppo Partito Democratico su situazione via Boito, quartiere Calderara;
- Interrogazione presentata in data 30/07/2011 prot.n. 43779 dal Capogruppo Mauro Anelli del gruppo Rifondazione Comunisti Italiani sulla situazione trasporti nel periodo estivo;
- Interrogazione presentata in data 29/08/2011 prot.n. 47221 dal Consigliere Gianfranco Massetti del gruppo Partito Democratico sull’efficacia del Piano Casa;
- Interrogazione presentata in data 10/09/2011 prot.n. 49071 dal Capogruppo Marco Coloretti del gruppo Partito Democratico su vicenda Eureco;
- Interrogazione presentata in data 13/09/2011 prot.n. 49448 dal Capogruppo Mauro Anelli del gruppo Rifondazione Comunisti Italiani sul tema impianto di cogenerazione via Pepe-Piaggio;
- Interpellanza presentata in data 27/07/2011 prot.n. 43140 dal Consigliere Antonella Caniato del gruppo Partito Democratico su situazione scuola dell’infanzia  di via Tunisia.

mercoledì 21 settembre 2011

I partiti e la politica, tra topos e logos

Leggo sul sito di Gianfranco Massetti questa riflessione che vi segnalo. L'ex sindaco di Paderno Dugnano, oggi consigliere comunale del PD, da tempo riflette sulla necessità di andare oltre i partiti realizzando un "luogo nuovo" in cui il "popolo di centrosinistra possa ritrovarsi unito" per  "rimettere al centro il bene comune della res pubblica". L'immagine è suggestiva, ma mi pone molte domande. Non perché io sia un difensore della forma partito tradizionale, ma perché in politica come in natura, il salto, non sempre riesce. Ne avanzo una: nello schema immaginato da Massetti qual è il ruolo dei partiti come il PD, se questi devono rimanere? Perché va bene il topos, ma chi si incarica di elaborare il nuovo logos capace di tenere insieme i diversi e indicare un futuro comune?

La vittoria di Pisapia a Milano e l’esito dei referendum ci dicono ancora molte cose. Innanzitutto la voglia di cambiamento di tanta parte del popolo di  centrosinistra che, dopo essersi espresso in comitati, movimenti, società civile, ha trovato la via per far vincere i candidati progressisti e i temi dei beni comuni. E questo, spesso, senza guardare all’appartenenza partitica.
Bastava guardare piazza del Duomo la sera del 30 maggio per cogliere questo nuovo clima. Una voglia di cambiamento,una tensione unitaria, una gioia per la vittoria e un forte senso di responsabilità. I partiti sono avvertiti e devono cambiare. Anche dopo la vicenda di Sesto San Giovanni.
Non servono furbizie,di destra o di sinistra, non servono tatticismi, non servono personalismi, ma ci vuole generosità. E’ questo che manca a Paderno Dugnano? Forse. Certo è che, dopo la sconfitta del 2009 e due anni disastrosi di  governo del centrodestra, qualcosa deve cambiare anche nei comportamenti. In profondità.
Noi non crediamo che i partiti non servano e che i movimenti, i Comitati e le espressioni della società civile siano meglio o peggio. Essi hanno ruoli e funzioni diverse. Di certo anche a Paderno Dugnano c’è un popolo che chiede di più. E le risposte non sembrano adeguate.
Forse vuole che si costruiscano esempi concreti di questo nuovo clima, che i partiti smettano di pensare solo al loro piccolo o grande orticello, che i comitati  non si pensino come separati, che i singoli non si sentano soli. Forse si aspettano che si producano esempi concreti: luoghi dove questo popolo si possa ritrovare unito. Non sotto una bandiera (che ognuno tenga pure la sua) non sotto una linea o una cultura (che ognuno mantenga la sua identità), ma non dentro un  nuovo circolo ristretto e chiuso agli altri. Forse c è bisogno di luoghi nuovi, dove incontrarsi e incontrare i tanti che vorrebbero cambiare questo paese. I tanti che sentono il bisogno di una rivolta morale e politica e che vogliono davvero il cambiamento dello stato delle cose esistenti, per rimettere al centro il bene comune della “res pubblica”. Forse serve un giornale, un’associazione o forse più semplicemente un’occasione.
Noi pensiamo che se si avesse la voglia  e la forza di pensare più in positivo e in maniera più generosa  (ma rispettosa delle  identità, prospettive, specificità di tutti) si potrebbe fare qualcosa di più. Tutti insieme: PD, Verdi, IDV, FdS, Liste civiche, Comitati, associazioni e singole persone che non si ritrovano in nessuno partito, ma che desiderano contribuire a irrobustire il popolo del centrosinistra anche  a Paderno Dugnano e spronarlo (e spronarsi) a preparare una nuova primavera per il 2014Bisogna ritrovare il coraggio.
Gianfranco Massetti

Calderara: assemblea sui diritti di superficie

Domani sera, giovedì 22 settembre, alle ore 21 si terrà l’assemblea di quartiere convocata dal PD di Calderara presso la sede del Consiglio di via Armstrong 9. L'evento segna la ripresa dell’iniziativa politica sul territorio cittadino decisa dal Partito Democratico di Paderno Dugnano. Si parlerà in particolare di “trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà”, tema che in queste settimane ha provocato preoccupazioni e allarme a molti cittadini titolari di unità immobiliari costruite su terreni di proprietà comunale (legge 167).
L’agitazione che si è diffusa tra i residenti delle case di Via Chopin e diVia Vivaldi, è stata provocati da una comunicazione di contenuto ambiguo e poco chiaro diffusa dall’amministrazione comunale che i proprietari interessati hanno interpretato subito come una indebita pressione finalizzata solo a “fare cassa”, respingendo al mittente la richiesta della giunta. Di fronte a questa reazione e vista la mala parata,  l’assessore Bogani ha provveduto tramite la stampa (come al solito) a parlare in modo più corretto e rassicurare i condomini che, per quanto riguarda il riscatto dei diritti di superficie: “pagare non è obbligatorio”. In merito poi alle cifre richieste, molto più elevate che in passato, l’amministrazione si fa scudo dietro “i criteri insindacabili stabiliti dalla Corte dei Conti”. Una spiegazione non certo convincente.
Il PD con questa prima assemblea vuol contribuire a fare chiarezza su questa materia, ma soprattutto dimostrare concretamente la sua presenza nei quartieri, la sua vicinanza, volontà di ascolto e capacità di risposta ai problemi dei cittadini. 

I commedianti

La prima pagina del Corriere della Sera di oggi proietta l'immagine di un plotone di esecuzione in attesa del fatidico ordine “Fuoco”. Davanti alle bocche dei fucili il condannato a morte, Silvio Berlusconi, ha una benda sugli occhi e continua a recitare barzellette e contar balle al telefono per guadagnare tempo, come nel famoso spot della Sip.
Il titolo è: Il Governo sotto assedio. Ultimatum di Confindustria. Napolitano boccia la secessione. In apertura l’editoriale affidato a quell’intelligente reazionario di Sergio Romano che titola freddo: Una possibile soluzione, l’uscita di scena del premier. Nel testo egli invita Berlusconi “per salvare il Paese” a fare come Zapatero, annunciare la sua uscita di scena non candidandosi nel 2013, favorire un'intesa con le opposizioni per fare le riforme necessarie a tranquillizzare i mercati e consentire  al suo partito di ricostruirsi attorno a un nuovo leader.
Romano gli dice quello che ormai tutta l’Italia che conta pensa da tempo: è finita, hai giocato la tua partita e hai perso, vai a centrocmapo, saluta spalti e tribune ed esci tra gli applausi liberatori bipartizan di tifosi e avversari. Così facendo dimostreresti di non essere un vecchio avventuriero megalomane e senza spessore politico, come affermano i tuoi detrattori, ma un uomo di Stato, che sa, quando è il momento, anteporre al suo privato, l’interesse del Paese che afferma di amare e che ha giurato di servire.
La soluzione proposta come possibile dall’ex ambasciatore Romano, un vecchio diplomatico servitore dello Stato, nelle condizioni date, appare purtroppo impossibile. Berlusconi non è uno statista e identifica tutto se stesso con l’Italia. Non è pertanto in grado di distinguere i diversi interessi, quello nazionale dal suo peronale, e soprattutto non si sognerebbe mai, anche se lo distinguesse, di mettere quello del Paese al primo posto.
Lo afferma sullo stesso Corriere, uno che lo conosce bene, Antonio Ricci, inventore di Striscia la notizia e prima di Drive in, cioè di quel deleterio e miserabile infotainement televisivo, fondamento della subcultura populista di massa che ha contribuito a modificare in trentanni di TV commerciale l’antropologia degli italiani. “Come tutti gli uomini che si sono fatti da sé – ha detto -, Berlusconi si disfarrà da sé. Tentare di farlo fuori in modo forzoso è un esercizio di stile. Deciderà lui come uscire di scena, con un guizzo da commediante“.
Ma Ricci è solo un miracolato da Berlusconi, uno dei tanti che senza di lui oggi “non sarebbe un cazzo” come elegantemente nota il ministro Calderoli. In Ricci il culto della personalità è un riflesso condizionato. La verità purtroppo è che a “far fuori Silvio” prima della scadenza elettorale e senza consentirgli altri trucchi da saltimbanco, non saranno i poteri sedicenti forti che siedono nel Consiglio di Amministrazione del Corriere della Sera, né i magistrati, tanto meno l’opposizione. Saranno i potenti veri, quelli che decideranno il destino dell’Italia all’interno della più grande partita che si sta giocando sul futuro dell’euro e dell’Unione Europea.
Il vecchio ragazzo dell’Isola Borsieri che ha voluto scalare il mondo partendo dalla sua ringhiera insieme agli amici d’infanzia, ed è finito miliardario ad Arcore a giocare al bunga bunga, potrebbe al massimo, se ne capisse la necessità, salvarci un po’ la faccia, uscendo di scena da commediante, ma dignitosamente. Potrebbe farlo, come Alberto Sordi nel film La Grande Guerra che si fa fucilare gridando "Sono un vigliacco", ma non tradisce il suo Paese. Berlusconi difficilmente lo farà, perché non ha la statura di Alberto Sordi.

martedì 20 settembre 2011

Rho-Monza: siamo a un punto critico

Ricevo questo comunicato stampa dai Comitati per l'Interramento della Rho-Monza di Paderno Dugnano, Bollate, Novate Milanese.
Lo scorso 6 settembre è proseguito il confronto tra la soc. Milano Serravalle ed i tecnici rappresentanti dei Comitati e dei Comuni.
Serravalle, sul piano formale, ha ritenuto una opportunità che  le cinque amministrazioni si siano coordinate, producendo delibere di Giunta di contenuto univoco; ha inoltre giudicato il progetto alternativo come un lavoro utile per apportare le migliorie al progetto preliminare. Serravalle ha tuttavia presentato una serie di obiezioni tecniche non tanto sulle complanari, quanto sul tracciato autostradale vero e proprio. 
Dietro  le obiezioni tecniche sulla “separazione dei flussi” e sulla gara già  in corso impostata sul progetto preliminare, abbiamo il timore che Serravalle in realtà voglia riaffermare l’impostazione del tracciato in rilevato che prevede il muraglione tra le case di Bollate e Novate e soprattutto l’ecomostro alto 80 metri  nel centro abitato di Paderno, proprio nel tessuto edificato e tra le abitazioni. Saremmo di nuovo esposti a gravi danni provocati dall’inquinamento acustico ed ambientale. I Comitati sono disposti ad essere  collaborativi e propositivi, ma se alla fine dovesse risultare una cinica presa in giro, i Comitati e i cittadini faranno tutto ciò che è in loro potere per bloccare o rallentare la costruzione del "mostro".
Il confronto istituzionale andrà comunque avanti perché il giorno 13 ottobre Comuni e Comitati torneranno a colloquio con la Direzione Tecnica, pronti a presentare ogni ulteriore soluzione e chiarimento. La settimana successiva il confronto sarà a livello politico, con i Sindaci dei 5 Comuni interessati.
In questo quadro preoccupante, il giorno 15 settembre si è tenuta la riunione di coordinamento dei Comitati per l’Interramento della Rho Monza di Paderno Dugnano, Bollate e Novate Milanese. Sono state decise alcune prime iniziative. Anzitutto, si è riconfermata la scelta di operare in stretto rapporto con le Amministrazioni comunali, anche in vista della Conferenza dei Servizi prevista per l’approvazione del Progetto Definitivo vincitore della gara di appalto. A livello istituzionale  è inoltre prevista a breve la riunione della Commissione Trasporti della Provincia: in quella occasione i Comitati saranno presenti ed inviteranno i cittadini a partecipare numerosi.
Infine i Comitati hanno risposto all'invito del Comitato “NoTem-Si Metro” di Paullo, partecipando ad un dibattito pubblico tenutosi durante la loro festa. Al termine del dibattito si è deciso, di comune accordo, di unire gli sforzi dei comitati CCIRM, No Tem e No Toem (che si batte contro la realizzazione della Tang. Ovest esterna) programmando una serie di iniziative e proteste già a partire dal prossimo mese di ottobre.

La qualità della democrazia e l'Italia incivile

Questa sera alla Villa Gargantini di Incirano, verrà presentato un libro sul G8 di Genova, scritto da due protagonisti di quelle giornate. Quello che penso dei tragici eventi del 2001 l’ho già scritto, anche su questo blog e non sto a ripeterlo.
I fatti accaduti sono noti: centinaia di migliaia di persone, giovani, anziani, sacerdoti, suore, volontari, boy scout, pacifisti, famiglie con nonni e bambini, che volevano partecipare a una grande manifestazione non violenta, festosa e allegra per esprimere la loro opposizione alle scelte dei padroni dell’economia mondiale e della finanza globalizzata, si sono trovate coinvolte loro malgrado in una battaglia urbana, violentissima scatenata a freddo da centinaia di cosiddetti “black block”, cioè dalla frangia violenta del movimento “no- global” internazionale, e da migliaia di poliziotti e carabinieri che hanno aggredito tutti con inaudita ferocia, seguendo precise indicazioni politiche dei governanti dell’epoca. 
Agli scontri, nel corso dei quali è stato ucciso un giovane, Carlo Giuliani, e sono stati feriti senza motivo centinaia di cittadini inermi, sono seguiti altri fatti gravissimi, quali l’assalto (con fabbricazione di false prove da parte dei dirigenti dell’Ordine Pubblico) alla scuola Diaz e le pesanti torture inflitte ai giovani arrestati e detenuti illegalmente nel “carcere-lager” di Bolzaneto da agenti di Polizia e personale del ministero dell’Interno.

lunedì 19 settembre 2011

Falcone e Borsellino: riparte la stagione allo Splendor

Sono riprese oggi le attività sociali del Club All Stars nella sede dell’ex Cinema Splendor, in via Fante d’Italia e nella palestra della Scuola Elementare di via Trieste a Paderno Dugnano, in collaborazione con i volontari dell'associazione Falcone e Borsellino.
“Durante l’estate abbiamo provveduto a imbiancare i locali, ristrutturare i bagni e mettere delle nuove tende alle finestre – dice Arturo Baldassare, animatore della scuola di ballo All Stars che cura i contenuti dei corsi -. Siamo dunque pronti a ripartire con le nostre iniziative sociali a favore della città”.
Le attività, gestite e animate come sempre in collaborazione con i 22 volontari dell’associazione Falcone e Borsellino, alle quali sono già iscritti oltre 210 persone, comprendono, in via Fante d’Italia: corsi di ballo (liscio, boogie woogie, caraibico) dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle 17; corsi di yoga e pilates il mercoledì e venerdì mattina, dalle ore 9 alle 11; corsi di ginnastica dolce, martedì, giovedì e venerdì al mattino e al pomeriggio. Nella palestra della scuola di via Trieste, gli stessi corsi si terranno il mercoledì e il venerdì sera, dalle ore 17 alle 22.
A queste attività, inoltre si aggiungono tra il 1° ottobre e il 31 dicembre, una decina di serate danzanti che si terranno sempre presso lo Splendor. “Per la metà di ottobre, venerdì 14, abbiamo anche organizzato una castagnata a Barni in provinia di Como – dice Pietro Di Bari, portavoce dell’associazione -. La gita prevede anche un pranzo al ristorante e un pomeriggio danzante”.

Segnaletica stradale

Va bene che in Italia non ci sono più soldi, il Governo ha tagliato tutto quello che è riuscito a tagliare, che i Comuni hanno le pezze al sedere e non sanno come far fronte anche alle minime spese, ma riciclare i cartelli di divieto di transito del maggio scorso per risparmiare mi sembra eccessivo. Guardate un po' cosa hanno combinato gli amministratori a Palazzolo nei giorni della festa dell'Addolorata. 
Come osserva giustamente Pierino Favrin che mi ha inviato questa foto c'è qualcosa di peggio per un amministratore che essere criticato ed è farsi ridere dietro. 

domenica 18 settembre 2011

Bossi, il lavoratore che ha salvato le pensioni


"Abbiamo salvato noi della Lega le pensioni, se non c'eravamo noi non so come finiva. Ma l'abbiamo spuntata. Dicono che io mostro il dito - ha proseguito - sì! Io mostro il dito perchè so che cosa vuol dire aver lavorato una vita e non essere sicuri di avere la pensione".
Bello, anzi bellissimo, soprattutto perché è stato detto oggi a Venezia, alla "Festa dei popolo padani" da uno che, come è noto, non ha mai fatto un giorno di lavoro onesto in tutta la sua vita, un lendenun che si è fatto mantenere dalla sorella e dal cognato per anni e che ha raccontato sul suo lavoro immaginario, delle gran balle a tutti, familiari e amici in primis, affermando di essersi laureato in medicina.
In comune con Berlusconi, l'uomo di Cittiglio, specie autoctona delle Prealpi, ha solo il sogno giovanile di diventare un cantante pop (ha partecipato anche al festival di Castrocaro), non certo l'amore per il lavoro, virtù riconosciuta invece al capo del PdL che con pieno merito è stato insignito cavaliere.
La cosa penosa e che un tipo così, un saltimbanco della politica plebea, sia riuscito a suscitare un culto della personalità che appare spropositato e assurdo a chi non fa parte della schiera di "miracolati" della Lega. "Io, Maroni, e gli altri di noi non saremmo un cazzo senza Bossi. Ricordo ai più realisti del re che senza Bossi non sarebbero niente" ha sbraitato dallo stesso palco l'odontotecnico Calderoli, rivolgendosi ai maroniani che vorrebbero pensionare il senatur.
Come dargli torto? Senza Bossi e i voti raccolti nei bar sport e nelle pizzerie della Val Seriana, lui "non sarebbe un cazzo". Questo è poco, ma sicuro.

Il giardiniere tenace e il mercato globale

Da quando, alla fine degli anni 80, è definitivamente tramontata la Guerra Fredda, John le Carré massimo “cronista” di quel tragico periodo della storia del mondo, soprattutto d’Europa, ex agente dei servizi segreti di Sua Maestà britannica, ha dovuto cambiare il profilo e l’identità dei protagonisti dei suoi straordinari “reportage” sul mondo grigio del potere globale.
Ha cominciato nel 1993 con un libro che amo moltissimo, “Il direttore di notte”, nel quale un ex soldato speciale, reduce dall’orrore della guerra sporca irlandese, viene arruolato da un’agenzia dei servizi per infiltrarsi in un traffico di droga e armi gestito da un imprenditore inglese  di successo del periodo tatcheriano, quando vendere armi americane e inglesi ai cartelli colombiani in cambio di cocaina non veniva considerato spregevole dal governo della lady di ferro e dai "cugini" della CIA. 
La serie di romanzi in cui si racconta lo sbando di un Occidente senza nemici ideologici e dunque senza più valori morali da difendere, sostituiti dal business e dai soldi che giustificano tutto, è continuata con altri romanzi in cui i “cattivi” non sono più gli agenti del KGB e le loro “talpe” comuniste, ma i servizi segreti britannici e americani deviati e corrotti, i finanziari d’assalto che commerciano in tutto quello che fa crescere i loro guadagni: droga, armi, farmaci, petrolio, minerali. La merce del business globale per controllare la quale si passa sopra le sofferenze e la vita di miliardi di persone, soprattutto nel Terzo Mondo.
“Il giardiniere tenace” scritto nel 2001, si ispira a una storia veramente accaduta negli anni 90 e racconta il business sporco di un’azienda farmaceutica e la sua attività criminale che usa i malati africani come cavie a loro insaputa. Il tutto con la protezione dei servizi segreti inglesi e del governo corrotto dello stato africano. 

Lombardia: se la Rosa Camuna non ci basta...

“Questa maggioranza di centrodestra è d'accordo solo sulla necessità di parlare d'altro rispetto alla crisi, ai problemi del Paese e a quelli della Lombardia”. Come non essere d’accordo con l’osservazione del consigliere regionale PD, Franco Mirabelli che si riferisce al dibattito in corso sulla bandiera regionale che vede schierati in campo, decisi a portare a casa il nuovo simbolo identitario, i consiglieri leghisti.
Dopo mesi di discussioni si sa soltanto che la bandiera sarà tricolore, bianca, rosso e verde come quella italiana, ma conterrà due simboli (nella foto uno dei bozzetti) sui quali è stato trovato un accordo: la Rosa Camuna, il graffito dell’età del ferro rintracciato tra le scritture rupestri della valle bresciana, e la croce di San Giorgio. Il primo, rivisitato da quattro maestri del design internazionale (Bob Noorda, Pino Tovaglia, Roberto Sambonet e Bruno Munari), è dal 1975 il logo del Pirellone. Il secondo è il vessillo issato sul pennone del Carroccio nella battaglia di Legnano del 1176, simbolo delle libertà comunali, preso poi a prestito dalla Lega nord che la considera “la bandiera delle bandiere” padane.
L’esigenza di fondere i due simboli ha prodotto alla fine sei modelli di bandiera, ma già c’è chi vorrebbe inserire anche un altro elemento simbolico: il biscione visconteo, considerato a pieno titolo un simbolo centrale dell'identità milanese e lombarda.
Ma i tre simboli cosa rappresentano storicamente? La Rosa Camuna appare come una svastica asimmetrica. Figure analoghe sono state ritrovate in Mesopotamia da dove tramite i contatti tra popoli, guerre, migrazioni e commerci, si è diffuso fino ad arrivare in Valle Camonica. Ritrovamenti di simili incisioni sono avvenute anche in Portogallo, Svezia e Gran Bretagna e fanno pensare ad un simbolo usato dai guerrieri preistorici.

sabato 17 settembre 2011

Energia e rifiuti: dibattito alla Tilane

La prossima settimana, lunedì, 19 settembre alle ore 21, presso l'Auditorium della biblioteca Tilane di Paderno Dugnano, Piero Favrin, ha organizzato un dibattito sulla "questione ambientale" partendo dai problemi di attualità che riguardano anche Paderno Dugnano: progetti di costruzione di un inceneritore di rifuti speciali e di  trattamento delle ceneri da riciclare come laterizi, raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti, teleriscaldamento, energia fotovoltaica, risparmio energetico.
Parteciperanno all'incontro: l’assessore all’Ambiente Andrea Tonello, e il Professore Mauro Gandolla, ingegnere esperto nel campo dello smaltimento dei rifiuti. Già docente al Politecnico di Milano e al Politecnico di Losanna, dal 2005 è docente del corso di "Ecologia" presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio.
L’incontro potrebbe rivelarsi interessante per chi non conosce le materie trattate, dal punto di vista delle applicazioni tecniche su scala reale, e per sapere finalmente qual è la politica energetica del Comune di Paderno Dugnano che finora, stando agli atti ufficiali, si è mossa in modo contraddittorio: l’amministrazione ha osteggiato fortemente la realizzazione di un impianto fotovoltaico ai confini con Senago con motivazioni ben poco ambientali (gli impianti solari non pagano oneri di urbanizzazione), l'assessore Tonello ha tentato di far passare una delibera per la costruzione di una centrale termica utilizzabile anche per il teleriscaldamento in mezzo alle case. Se servirà a fare chiarezza sulla politica energetica di Alparone l’incontro di lunedì avrà raggiunto il suo obiettivo.

venerdì 16 settembre 2011

Calderara: in agitazione i condomini dei palazzi "167"

Cresce velocemente e diventa collettiva la protesta dei cittadini in merito al problema dei diritti di superficie. Al riguardo ho ricevuto oggi questa comunicazione  dai condomini di Via Novella 2 e 4:
Alcuni condomini di Via Novella (Calderara), hanno ricevuto, da parte del Comune, la proposta di trasformazione del diritto di superficie (di edilizia convenzionata), in diritto di proprietà (ovvero riscatto del terreno). Le cifre richieste e le eventuali rateizzazioni proposte sono inaccettabili!
E’ nostra intenzione informare tutti i condomini coinvolti nel medesimo problema, perché riteniamo che riceveranno lo stesso trattamento a breve. Per questo motivo chiediamo la partecipazione di tutti per arrivare ad un incontro con l’Amministrazione Comunale. Quanto prima Vi informeremo sulle iniziative che stiamo organizzando.
I condomini di via Novella si aggiungono così al gruppo di proprietari delle case 167 di via Vivaldi e via Chopin che ieri sera si sono incontrati per discutere e accordarsi su come rispondere uniti alla richiesta di pagamento avanzata loro dall’amministrazione con una lettera (verde) firmata dall’assessore leghista Gianluca Bogani. La gente appariva turbata e arrabbiata per il modo con il quale il Comune sia sta comportando che tutti giudicano scorretto e arrogante. 
Scorretto nel merito perché non è affatto sicuro che i conti relativi al versamento richiesto siano precisi dal momento che non è chiaro se gli anticipi a suo tempo versati dai proprietari per i diritti di superficie erano stati calcolati e detratti. Soprattutto non è chiaro se il loro valore era stato correttamente indicizzato alla data di oggi. Arrogante e quasi intimidatorio l’atteggiamento tenuto dagli amministratori i quali lasciano intendere che se i proprietari non pagano subito le somme richieste in futuro dovranno pagare molto di più.
Alla fine della discussione i titolari degli immobili hanno deciso di non rispondere alla richiesta del Comune e di non pagare i diritti.

Inceneritore: i Comitati chiedono un'assemblea cittadina

Il blog La Scommessa, pubblica oggi il testo di una lettera dei Comitati No Inceneritore di Paderno, Bollate, Cormano, Novate e Senago, nella quale i cittadini chiedono al sindaco padernese l’uso della sala consiliare per organizzare nel mese di novembre una grande assemblea pubblica sulla vicenda dell’inceneritore per rifiuti speciali che si vorrebbe costruire al Villaggio Ambrosiano. Chiedono anche la pubblicazione sulla Calderina del resoconto dell’incontro tra Comitati e responsabili della struttura regionale di Valutazione Impatto Ambientale.
Scopo dell’assemblea è: 1) informare i cittadini del fatto che il progetto di costruzione dell’inceneritore non solo non è stato bloccato, ma prosegue nel suo iter di approvazione a dimostrazione della ferma volontà della società proponente di realizzarlo, 2) valutare quali possibili azioni di contrasto mettere in campo per opporsi alla localizzazione dell’impianto.
Come si vede il sindaco Alparone e il vicesindaco Bogani, che avevano dichiarato ufficialmente con comunicati stampa e articoli sui giornali che l’inceneritore “non era più un problema” grazie alle loro azioni (ritiro del permesso di costruire, ecc), hanno invece contribuito con le loro affermazioni a disinformare i cittadini e a occultare la realtà. Su questo, come su altri fronti, come dare torto a i padernesi che li giudicano inaffidabili?

Rho-Monza: a breve la Commissione Trasporti provinciale convocherà sindaci, tecnici e comitati

Presto sindaci, tecnici e comitati che hanno predisposto il progetto per l’ammodernamento della autostrada Rho–Monza saranno convocati dalla commissione Trasporti e Mobilità della Provincia di Milano. Questa la richiesta fatta ieri in aula dal vicepresidente del Consiglio Provinciale, Ezio Casati, accolta dal presidente della commissione, Simone Gelli.
“Entro la fine del mese di settembre i soggetti promotori del progetto alternativo saranno convocati dalla Commissione – spiega Casati –. In questo modo i consiglieri potranno prendere visione di un progetto che, prevedendo l’interramento, non impatta in maniera devastante sul territorio”.
“Sono soddisfatto che la mia richiesta sia stata accolta dal Presidente Gelli – conclude Casati -  perché non solo è un’ulteriore opportunità per i territori per sostenere le loro ragioni, ma anche per portare direttamente all’attenzione del  Consiglio Provinciale i motivi per i quali queste ragioni vanno difese”.

giovedì 15 settembre 2011

Quartiere Palazzolo: la giunta esclude il Consiglio di Quartiere

Ogni volta che su questo blog ho parlato del crescente malumore provocato dal modello di gestione, centralista e autoritario, che la giunta Alparone ha imposto ai Consigli di Quartiere fin dal suo insediamento, ho ricevuto “smentite” da parte dei blog di centro destra, fiancheggiatori dell’amministrazione e da qualche foglio benvisto dal Palazzo.
Tensioni con i presidenti dei Quartieri Dugnano, Calderara, Palazzolo, Cassina Amata? Ma quando mai.
Da qualche tempo però i rumori sinistri provocati dagli scazzi e dalle lamentele che provengono dalle frazioni si susseguono più forti e a riprenderli stavolta sono i settimanali locali. L’ultimo boato rimbombato dalla periferia è stato riportato da “Il Cittadino” del 10 settembre che segnala “la delusione” del Consiglio di Quartiere di Palazzolo, per il modo con il quale l’amministrazione sta gestendo la trattativa con i giovani della “leva ‘92” in occasione della festa patronale e delle tradizionali manifestazioni goliardiche che l’accompagnano. Manifestazioni che l’anno scorso avevano provocato qualche screzio tra giovani palazzolesi e il sindaco in persona.
Gaslini e Aliverti, rispettivamente presidente e vicepresidente, che quest’anno si erano spesi per trovare con i ragazzi un accordo preventivo e avevano convocato un’apposita riunione con loro, hanno espresso sul Cittadino tutto il loro "rammarico" per essere stati scavalcati e marginalizzati dall’intervento di due assessori, Di Maio e Caldan. “Era già tutto pronto quando con una telefonata ci hanno comunicato che a parlare con i giovani sarebbero andati solo loro, escludendoci totalmente” si sono lamentati di due.
Come si vede il modus operandi di questa giunta di destra è sempre lo stesso, coerente con la politica antidemocratica e centralista fin qui attuata. Per di più, alle proteste del leghista Gaslini ha risposto il “suo” vicesindaco Bogani che gli avrebbe detto: “Di Maio ha un legame speciale con Palazzolo e sa come muoversi”. Insomma, "ragazzo spostati e lasciaci lavorare".  Povero Gaslini, pensava di essere padrone a casa sua..

Diritti di superficie: assemblea di cittadini a Calderara

Monta l’agitazione e la protesta tra i cittadini di Calderara titolari di appartamenti di edilizia popolare costruiti su aree pubbliche (legge 167) e questa sera gli  abitanti dei condomini di via Vivaldi 12, 14, 16, e di via Chopin 14 hanno organizzato un'assemblea per discutere insieme del riscatto dei diritti di superficie.
La bufera che si sta addensando contro l’amministrazione è stata originata dalla recente decisione del Comune di mettere in vendita tali diritti chiedendo ai proprietari di questi immobili una cifra quasi doppia rispetto a quanto richiesto in passato dalle precedenti amministrazioni. Quello che soprattutto agita i titolari degli appartamenti, è il modo “terrorista e ricattatorio”, a loro dire,  con il quale gli amministratori (la coppia leghista, Bogani-Battel) hanno chiesto il pagamento con una lettera inviata questa estate ai cittadini.
“L’altro ieri ho avuto un incontro con il ViceSindaco Bogani e il dirigente architetto Battel. Il tono del colloquio, molto nervoso, ha confermato l'idea che mi ero fatto e cioè che  questa giunta ha deciso di fare cassa con i diritti di superficie puntando una pistola alla tempia dei cittadini che hanno questo problema – afferma Pasquale Taccone, che nei giorni scorsi aveva già criticato il metodo e il merito della comunicazione diffusa dai responsabili dell’urbanistica padernese -. Mi hanno detto che devono pagare gli stipendi al personale, le mense, gli asilo nido, i trasporti, i servizi sociali ed avere il patto di stabilità in ordine a tutti i costi perché le casse comunali sono vuote. Pertanto, come scritto nella lettera inviata dal ViceSindaco, hanno affermato che se volevo essere proprietario della mia casa dovevo pagare tutto e subito. Ma questo è pazzesco. La casa è già mia! E' solo il riscatto dei diritti di superficie che posso, se voglio, pagare. Diritti che in parte (circa il 35% secondo l’amministrazione) i proprietari come me hanno già versato circa 30 anni fa". 

mercoledì 14 settembre 2011

Boggia: è ora di convocare le commissioni Economia e Scuola

Ricevo dal consigliere del PD, Pietro Boggia, questo comunicato.
Vi trasmetto le richieste di convocazione ai presidenti delle commissioni consiliari: 1) economia  e funzione pubblica  2) servizi. Le ho personalmente consegnate all'ufficio protocollo il 7/9 u.s. Ad oggi non ho avuto alcuna risposta.  Il testo della prima richiesta è il seguente:
- vista la manovra economica in discussione attualmente in Parlamento;
- atteso che nei prossimi giorni è prevista l’approvazione della stesura definitiva del provvedimento, come sollecitato dal Presidente della Repubblica dopo il valzer di annunci e smentite di singoli provvedimenti che dura ormai da settimane;
- considerati gli effetti che si preannunciano devastanti sui bilanci dei Comuni;
con la presente intendo formalizzare la richiesta, anche a nome degli altri membri della Commissione appartenenti al gruppo consiliare del PD, affinché in tempi brevi sia convocata la Commissione Economia da Lei presieduta, per poter valutare la situazione prima del Consiglio Comunale di fine settembre in cui presumibilmente si voterà lo stato di avanzamento dei programmi amministrativi.
In particolare è nostra intenzione comprendere in che misura gli effetti della manovra economica toccheranno Paderno Dugnano e quali aree di spesa e/o di azione amministrativa potrebbero essere oggetto di tagli e sacrifici secondo l’Assessore ed il Dirigente di Settore.  
Ribadisco la necessità che argomenti così attuali, di imminente applicazione e di grande ricaduta sulla popolazione, siano al più presto discussi nelle opportune sedi di confronto (commissioni consiliari) per ascoltare anche i pareri e le proposte dei consiglieri di minoranza, comunque rappresentativi di un'ampia fetta di popolazione.